giovedì 28 giugno 2007

Stati onirici di veglia nel pieno della notte, allincirca duemezzatre.


E credi che io dorma, povera stella.
Che io mi precipiti lesto nel mondo dei sogni dopo l'Abbraccio che ci unisce una volta ancora.
Che non resti a pensare per mio conto a cosa vuol dire quel gesto per me, per noi.
Che sia un po'animaletto, magari viziato e viziabile.
Eccome se lo sai.
Eccome se è così.
Ma quegli occhi sotto il veletto di carne ronzante sonno R.E.M. non sono così smorti.
Ti vedono.
Pensierosa alla finestra baciata da quella luce secca e inautentica, sognante Oriente e felinità.
Turbata dai tuoi mille e mille pensieri di cui ne conosco dieci se va bene.
Sognante sogni di cui forse faccio parte, inconsapevole.
Il tuo corpo liscio e di bronzo si staglia fiero e svettante tra le due persiane socchiuse, mentre ammicca il termine della tua schiena, invitante.
Potrei svegliarmi ora, ma sarebbe Peccato.
Ancora devi sognare, ancora turbarti e soggiacere alle tue pene autoinflitte, che mai racconterai ad altri se non a quel lampione e quel gatto sonnacchioso.
Intanto il campanile vicino batte i tre tocchi e forse ti senti stanca, o solo satura di quella malinconia struggente.
Ti volti, i tuoi capelli coprono le indecenze mondane che a me tanto piacciono.
Girandoti e coricandoti ti volti a osservarmi, forse compiaciuta, forse in cercadi uno sguardo che apposta lascio morto nella penombra della notte.
Ti corichi.
Posso andare incontro, finalmente, alla tua schiena calda, ai tuoi capelli turbinosi e Lindi.
Non sai nemmeno quanto mi abbia detto il tuo far piano per non disturbarmi.
E mai lo saprai.

lunedì 18 giugno 2007

Cinqueminuti e.......


Cinqueminutifa manco ti conoscevo.


Unminutino per annusarci, scazzottarci.


Un altro ancora per riprenderci e trovarci innamorati.


Uno per vedere se lassù la notte è davvero così buia.


Uno per bere gli spruzzi da quello scoglio.


Uno, o qualcosa di più, per ricordarmi di te, ora.


domenica 10 giugno 2007

venerdì 8 giugno 2007

Da:"L' existentialism c èst un humanisme ", Jean Paul Sartre


Ne "L'esistenzialismo come umanismo" Sartre corregge in parte il suo pessimismo e promuove l'atteggiamento esistenzialista a speranza.

Per l'esistenzialismo l'esistenza viene prima dell'essenza (ovvero precede l'eventualità di un principio primo rappresentato da Dio), e questo è un modo per mettere al centro della vita l'uomo e la sua libertà di scegliere da sé quale significato darsi (in sostanza la realtà non può costringerci in un ruolo perché non ha coscienza di sé, è l'uomo che decide quale significato darle).

L'uomo ha dunque la possibilità decisiva di dare significato e valore all'esistenza in assoluta libertà rispetto a qualsiasi principio che si vuole precostituito e in questo risiede l'ottimismo di chi può decidere da sé il proprio futuro e fare da sé le proprie scelte.
Domande:
-quando inizieremo a liberarci dalle catene autoimposte?
-quando l'intellighentia prenderà il posto del Dogma antidiluviano?
-quando un Uomo finalmente consapevolmente Autodeterminato?

mercoledì 6 giugno 2007

Pòvr matòt.

Pòvr matòt

che t sugnavi màr e munt

cun chila a brasèt

t sentivi n' Rè e n' Papa

e adès

t sai piàtla ntlà giàca

T' pasi l' not

pensandla

sugnandla

immaginand,

ntant l' tèmp à pasa

e tùti i ricòrd à venu à gòla.

Pijtla nen,

pòvr matòt

scàudte nen tant el pìs

t'sai nen l'prim

la vita à l' è sempe bela

moc, a volte,

l' è dificile dimustrelu.

venerdì 1 giugno 2007

Rabbia e disgusto.


Ieri sera passo vicino al mio Liceo, supero il Museo Craveri e.....vuoto!

Inchiodo la macchina, faccio retromarcia-senza guardare dietro...- e riguardo: non è possibile!

Vuoto.







Una casa ultracentenaria, i cui muri potrebbero dire del fondatore del Museo, dei carri passati dinnanzi, della polvere accumulatasi nel corso dei secoli tra i suoi mattoni, con una bella campata solida....sparita.

Muri recuperabilissimi, senz'altro.

Non so assolutamente perchè e per qual ragione e cosa sorgerà al suo posto.

Un' unica cosa so: è vergognoso.

Sissignori, vergognoso.

Cosa può avere di buono e bello una cittadina che non rispetta il passato, che non valorizza, recupera?

Come può definirsi la mia-mia?opinabile- cittadina" da vivere"?

Chi vorrebbe vivere in un posto inquinato e dominato dal cemento senza alcun ricordo passato?

Senza memoria.

Non mi stupirei che un giorno fosse abbattuta la Zizzola per fare un chissà qual progetto milionario a beneficio dei soliti pochi, mentre il popolino guarda mesto o indifferente.

Stanno distruggendo ciò che di Autentico resta, in nome di?

Non mi pronuncio, tutti sanno di cosa.

Ecco, per uno come me che oltre il proprio lavoro si impegna anche di notte a salvare briciole del passato, conservare e tramandare, certi spettacoli mettono poprio questa sensazione.

Quale?

Guardate più in alto.