domenica 30 settembre 2007

Come hai potuto?


Nel buio della notte e dei sogni angosciosi una corrente pulsa energica dalla finestra.

Senz'accorgermene un fluido si insinua sotto le coperte.

è caldo, soffice.

Ha mani vellutate e mi sfiora accarezzandomi.

I suoi lunghi capelli scivolano sinuosi sulle mie spalle e un vortice m'accalappia la bocca facendomi perdere i sensi.

Sensazione.

Sensazione di ritorno e di volontà fortissima.

Unghie lunghissime mi sfiorano facendomi rabbrividire di piacere.

Lei lo sente, lo vuole, lo tocca.

Il viluppo della vestaglia notturna si perde tra le lenzuola, e non aspetta un secondo a possedermi come meglio sa fare.

Secondi, minuti, ore, sensazioni.

Non rumori, non materia.

Volontà e piacere e soddisfazione.

A poco dal termine il vortice si stacca dalla bocca , scende, aspira, beve.

L'ultima immagine è la più vivida: un vacuo sorriso etereo soddisfatto.

Sensuale, rotto appena dalle labbra affusolate e gocciolanti.

Poi una corrente d'aria, una voce che si lamenta.

Molto forte il vento, dall'India.


mercoledì 26 settembre 2007

Nonsoloacqua


Mercoledì stupido e noioso mi dice:


"Autunno!Autunno!"


Giallefoglie mi cadono sulle guance imbevendosi di nonsoloacqua.


Il cielo è carico, e tra poco si sobbarcherà di cinquantacinque chili di roba prelibata in più.


Tra poco pioverà, a Bra.

giovedì 13 settembre 2007

Lavorare rilassa.


Cominciò a lavorarmi che ci conoscevamo da cinque minuti, sulla porta del treno.

Cappello orrendo ma gran parlata, con quello sguardo di chi ti vede già fottuto in partenza.

Mi andava via di domande come il treno che ci portava, e io divertito stavo al gioco senza tanto fare o non fare.

Non sapevo ancora del giorno dopo sotto la pioggia, a passeggio sotto il parapioggino con lei che continua di rimandi e io sul filosofico cavandomela bene.

Non sapevo manco della sera dopo, quando le vidi i seni maestosi in controluce che pareva una statua, mentre mi cavalcava con maestria e una certa classe.

Anche allora mi lavorò, o fui io a lavorare non volendolo, fatto sta che mi divertii abbastanza e mi sarebbe piaciuto di rivederla.

Non sapevo ancora se sarebbe stato solo per saltare una volta su per le trippe, ma lo faceva bene e più che mai, nel buio della notte, mi venne il ticchio di assaggiarla di nuovo.

Fu lei ad assaggiare me, con passione gusto e volontà.

Io lasciavo fare perchè sembrava buona del mestiere e la sua bocca era quel che Dio fece.

Per un po' ne fui anche innamorato, amore immediato senza preamboli.

Le chiesi se lo fosse anche lei, per caso, ma coglionandomi con un sorriso continuò con l'ambaradan.

Ci sapeva proprio fare.

sabato 8 settembre 2007

Aspettando la Nostalgia.


In un'estate calda e afosa ho imparato a conoscerti e assaggiarti, con gusto.

Terre ora umide e cupe lamentano fiochi raggi di luce .

Autunno: lo vedo dalla frescura del mattino.

Dalla nostalgia che tradisce il tuo sorriso.

Non staremo sempre insieme.

Non sarà sempre bello.

Tornerà il caldo.

Tornerai.