lunedì 18 maggio 2009

Scambio di sensazioni.


Penso che alla base di qualsiasi oggetto ci sia alla base un'emozione.

Il collezionismo si spiega in ciò, essenzialmente, oltrechè in base al freddo e algido mercato monetario.

Sicchè se ci sono più persone che desiderano provare l'emozione del possesso, o dell'uso di un determinato oggetto,ne scaturirà di pari passo un maggior valore.

Ora, accade talvolta che un oggetto obiettivamente di valore, di cui siamo venuti in possesso nella maniera più fortuita, non ci trasmetta la benchè minima emozione.

Altri, poco considerati, una miriade.

Queste e molte altre cose pensavo la sera scorsa, quando un grande appassionato par mio mi proponeva in scambio la sua Amerio balloncina nientemeno che per una fiammante Taurus da donna.

Quel fanalone, quel cannotto rosso, quella vernice stinta dall'uso e il nome balloncina inciso in più punti, mi facevano tornare alla mente le mie terre, le storie della mia gente, un passato che sta affondando sempre più.

Tutte queste cose non le sapeva , l'altro appassionato.

Lui guardava il sistema dio frenata taurus e le leve intarsiate.

Non ci volle molto perchè il fatto si consumasse e io restassi con la balloncina nell'aria gelida della langa notturna, a contemplare queste emozioni.

Con trepidazione, la inforcai su per la salita che si perde a tiraculo nella collina, e , con un gesto antico, feci saltare la dinamo regina sul copertone Pirelli stella.

Un grande senso pionieristico mi invase, al vedere il tremulo fascio di luce anticiparmi sull'asfalto e il rullare della dinamo come unico compagno di quella notte.

Pedalai, con furia proprio, sino al vicino camposanto, dove riposano i miei antenati.

Che non sapevano di Taurus o altre marche blasonate,ma di Amerio,Maino, o altre marche locali che io non saprò mai, sapevano di sudore e fatica per guadagnarsi il pane, di buone cose nostre del Piemonte.

Solo allora, mi son reso conto del valore forte e prioritario, sempre, dell'emozione, e il succo di quella pedalata solitaria.

Ancora non me ne rendevo conto, ma insieme al grigio stinto della verniciatura, come molte altre volte, avevo fatto il pieno di sensazioni.

giovedì 7 maggio 2009

Frenata tripla!




Questa Dei mi sta facendo sudare, lo ammetto.


Appena vista, non ci ho capito più nulla..dalla gioia, dall'imbarazzo, dallo stupore..


Innanzitutto la frenata: bacchetta e cavo..mah?


La leva sinistra aziona , integralmente, il freno a bacchetta anteriore e quello posteriore.


Che però è basso, come sulle vecchie anteguerra.


La levetta sul tubo del telaio è a sinistra, mai vista prima.

La leva destra,al manubrio, molto orizzontale, comanda un freno a cavo sulla ruota posteriore, imperniato tra i due forcellini.
Quindi tre freni!!!


Come non bastasse, il mozzo dietro è stato sostituito da un cambio Sturmey archer a tre marce a catenella.


Pedali sportivi marchiati Dei a seghetto.


Qualcuno dirà: che pacioccata!


Invece no!


Nessuna saldatura al manubrio, tutto ben cromato, tubo del telaio orizzontale forato per far passare il cavo, addirittura tondini sul carro posteriore per far passare il cavo del cambio!


A completare l'opera, faro, dinamo, gemma marcati Dei e sella Italia originale, in cuoio.


Ora mi chiedo: una replica anni 60?


Un esperimento del sciur Dei?


Chi ne sa, si faccia avanti..


Come minimo un buon giro domenica questa al D dei se lo merita!!!