Come ricordavo ieri a un caro amico di bici, la collezione perché sia bella, non deve essere fatta di bici di pregio e di gran lusso.
Deve avere un senso.
Il senso filologico si costruisce negli anni e affinando ciò che le sensazioni ed i desideri suggeriscono, donando forma e sostanza all'accumulo di ruggine e copertoni.
Una delle mie prerogative personalissime è sempre stata quella di ricostruire la storia del ciclismo braidese.
Quando ritrovai questa ex corsa abbandonata da tutti sin da prima della guerra in un rudere in collina, poco mi disse se non la somiglianza del telaio con quella di una Bianchi M del periodo.
Bei freni fascettati, mozzo giroruota, freni all'insù come si costumava negli anni 30.
Il campanello però mi esaltò: Cicli Pietro Mo, Bra.
Avevo scoperto un altro ciclista di Bra!
L'emozione era alle stelle.
Solita ricerca e domande tra gli anziani braidesi, finchè un caro amico di 99 anni, arzillissimo, si ricorda che " quando ero giovane c'era, non ricordo dove.Chiuse che io avevo 16-17 anni...altro non so.."
Insomma, questa fu l'opera di un ciclista che non opera più da almeno 80 anni!
Ultimo bollo pagato: 1938!
Il telaio vide giorni migliori e fu risaldato dopo una bella botta: in effetti ho delle bici che scorrono più diritte ma tanto è...
Sotto la coltre di sporco , morchia e grasso scorgo ancora un bel celestino: davvero difficile sarà stato ai tempi distinguere questo telaio da una ben più cara Bianchi M...
i parafanghi, pur essendo assieme da molti anni, non sono identici: stretto, da corsa quello posteriore, un goccio più largo quello anteriore, ma entrambi con la loro stinta vernicetta azzurrina sottostante...
Probabilmente questo Mo era un assemblatore ciclista che operò pochi anni, e che vendeva alla giornata bici di varia foggia.
Mozzi ANTAR posteriore giroruota!
Oltre al campanello, Mo firmò il portafanale: a distanza di così tanti anni, sarà orgoglioso vedere quella iniziale ancora svettante e imperiosa fendere l'aria di Bra alla corsa della sua creatura.
Aria, duole dirlo, ben più inquinata e schifosa di quella dei bei tempi andati della Bra Regina di cuoi...
mercoledì 29 giugno 2016
Agli albori: Pietro Mo, Bra 1925
Etichette:
bici a filo,
bici corsa,
bici d'epoca.,
Bra,
Pietro Mo,
racconti braidesi,
ritrovamenti.
Iscriviti a:
Post (Atom)