In molti mi chiedono perché non abbia più pubblicato nulla, rispetto alle bici. Mi chiedono se sia ancora appassionato, se non abbia cambiato interesse....robe così.Ebbene no, non è cambiato nulla, quasi nulla. Preso da fatiche letterarie inesauste che mi hanno portato a stendere due libri in contemporanea, non ho mai smesso davvero di cercare e restaurare bici. Sono cambiati i ritmi, sono cambiati i tempi. Le passioni sono a volte messe alla prova e quando queste vengono abbandonate, di fronte alla prova del fuoco di tempi duri per l' anima o il portafogli, nessuno può biasimare nulla a nessuno. Nel mio caso ho volutamente lasciato raffreddare la fiamma sotto braci innocue, mentite spoglie di un nulla che non c'è. Ben se ne sono accorti i soliti amici quando, ad un recente mercatino, ho adottato senza troppo contrattare questa bestiola arrugginita che ancora mancava alla collezione. Numero bassi, sotto i diecimila, completamente originale in tutta la sua solidità portata con rugginosa dignità.
Analizzandola nella pace della boita domestica, mi sono chiesto se non fosse meglio scambiarla, cederla.Edotto della notizia, mio figlio seienne mi ha redarguito con le peggio parole, adducendo che una Graziella, di quel modello, ancora mancava in collezione. Ecco, pur non pretendendo che i figli seguano per forza le passioni genitoriali, mi son sentito bene e a posto, amando ancora di più questa follia che mi ha portato ad accumulare le tonnellate di ruggine e gomma che sono i miei garage .La pausa letteraria estiva porterà nuovi lavori ciclistici e state ben certi che ne scriverò su, nel bene e nel male. In risposta a chi mi chiede se la passione sia finita, se voglia cedere le mie bici....sia per loro bonaria risposta questo titolo.