giovedì 1 novembre 2007

Usciamo insieme, Naomy?


Lo vedo da come mi guardi.

Dalle lacrime sotto il motore, troppe.

Tanto che non stiamo un po'insieme.

Non potrei nemmeno.

Sono malaticcio, lo sai.

Ma dal fanale sento che mi supplichi.

E fuori non fa tanto caldo.

E va bene.

Un clic appena e zoppichi subito allegra.
I vicini un po' meno.

Da bere ne hai, abbastanza.

Vuoi campagna, strada libera, nessuno.

Apposta ti porto per quella strada stretta e baciata dalla nebbia.

Sporca, ma a casa ti curerò.

Terza, quarta piena.
Settanta miglia all'ora, non male.
Al fondo del rettilineo, lei.

La stradina di terra che ti eviterò.

Ci siam innamorati qui , sai?

E tu che ascolti.

E io che ti dico di lei, che già conosci.

E c'eri quando abbiam litigato.

Proprio di brutto.

E quando abbiam fatto l'amore, davanti a casa sua.

Nel buio tu c'eri, avrai sentito tutto.
Ma non mi vergogno.

Mi piace parlarti.

Lo facciamo così poco.

Semaforo.

Il tuo minimo zoppicante attira i ragazzini.

Anche io ero come loro.

Magari anche loro saranno come me.

Felici, di poco.

Scende la notte.

Tempo di dormire.

Nel mio letto io.

Nel tuo garagino tu.


Nessun commento: