lunedì 18 agosto 2014

Cicli Chiesa anni 40: la bici, l'uomo.

"Quando attraverserà
l'ultimo vecchio ponte
ai suicidi dirà
baciandoli alla fronte
venite in paradiso
là dove vado anche io
perchè non c'è l'inferno
nel mondo del buon dio"
(F.de Andrè)

La bici.

Negli anni '40 a Bra, se volevi una bici potevi andare da "Gesot" e fartene fare una su misura senza spendere un'esagerazione.
Questa è una.
Il telaio è di una vecchia balloncina da 26 con serie sterzo tipo gloria e cerchi ballon da 26.
Il mozzo posteriore è un contropedale Torpedo, ancora molto efficace.

Il manubrio è un Ambrosio in ferro , piega Torino, con leva e freno bowden anteriore per una frenata più rapida e sicura.

Guarnitura anonima con disegno tipo gloria e pedali a 6 gommini con catarifrangente aggiunto.

Mozzo anteriore DEA con oliatore a elmo , anni 20.

Notare su entrambi i mozzi le corde in vero cuoio braidese dell'epoca.
Impianto luce Tegif e sebac Astor II al posteriore.

Questa la bici.
Vediamo ora:

L'uomo.

Era un capostazione di Bra, uomo alto e forte.
Si era fatto fare la bici da Gesot su sua specifica.
Voleva un bel contropedale , per frenare anche con la giacca in mano .
Ci teneva e come tutti i Braidesi era giusto nei soldi.
Cosi giusto da non cambiare il supporto della dinamo rotto, ma di farselo saldare alla bisogna da uno dei mille fabbri di Bra.

Abitava in una casa sulla collina con annesso ciabot e crutin, vanto di tutti i Braidesi .
"Bra?ah quel paese che tutti hanno la vigna" diceva il re Vittorio emanuele III.
Bel lavoro, bella famiglia, bella bici dico io.
Ma qualcosa non quadrava.
Sempre quella tristezza alla sera, e poi al mattino e poi tutto il giorno e sempre.
La mancanza di qualcosa.
Il troppo di tutto.
Impossibile sorridere, troppo facile piangere.
E allora quelle gite in bici  e i treni e i figli e la moglie e la vita sono di troppo, e bisogna farla finita e senza fare troppo strepito.
Ma non si può.
Allora pazienza.
Qualcuno mi troverà e capirà che ero io, e che non potevo più, e che quella corda la guardavo già da tempo.
E scusatemi se avrete un brutto quarto d'ora vedendomi appeso e vi passerà l'appetito per giorni.
La vita è una bella cosa dicono, ma ci va del coraggio per andare avanti, e, infine, ancor più per lasciare tutto, in quei cinque minuti senza ossigeno che il gesto richiede.


( In ricordo del primo e unico proprietario di questa cicli Chiesa -Bra).

Nessun commento: