lunedì 2 marzo 2015

Bianchi Savoia, regina tra la regine


Le bici che amo di più sono quelle comuni, quelle che giravano “davvero” dalle mie parti.

Le vere rarità o i pezzi da 90, avercene!, non esercitano  su di me lo stesso fascino della bici artigianale piemontese tenuta assieme col fil di ferro.

Insomma, la bici che sto per presentare non dovrei neppure averla, a questo punto.

Ma ce l’ho, eccome.

E l’ho smontata e pulita e regolata tutta.

E con gran gusto.

Perché da quando la vidi fu una cosa sola desiderarla comprarla smontarla studiarla ed esporla.

Si tratta di una delle più rare sottomarche Bianchi, almeno in italia.


La SAVOIA era infatti il brand con il quale Bianchi esportava in Sud America le proprie creazioni, anche se si trattava in realtà di una..Touring altrimenti punzonata.



Amici collezionisti oltreoceano ne pubblicano talora qualcuna e proprio a partire da questa conoscenza mi sono lanciato nell’ acquisizione non appena se ne è presentata l’occasione!


Il nobile Marchio è ovunque: sella, mozzi, pedivelle …

Colpisce la presenza del copertone anteriore marcato TOURING CORD, sicuramente quello fornito 76 anni orsono in dotazione originale.


Curiosa la presenza di questa bici sul territorio italiano, forse più unica che rara: possibile che un operaio l’avesse acquistata direttamente alla fabbrica ed abbia evitato alla signora un bel viaggetto per mare…


Curiosità nella curiosità il patacchino Tebro: ormai non mi stupisco più di nulla in casa Bianchi e chissà che anche questo misterioso patacchino  , Lodando Dio,  un giorno non sveli la sua origine…

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