mercoledì 1 gennaio 2014

Adler 3 gang modello 53

Cominciamo in bellezza questo nuovo anno ciclistico con una chicca molto crucca..
Non amo le bici straniere, ma quando mi è stata offerta questa ..davanti a quel popò di cambio non ho saputo dire di no!

Era tutta smontata, ma i pezzi c'erano .
Con calma, nelle fredde serate invernali, l'ho studiata bene, davanti al caminetto.
Adler, prodotta a Francoforte sul Meno, anno 1936 come confermato dalla data incisa sul mozzo Torpedo contropedale.

Particolarità di questa bici è il cambio all'interno del movimento centrale, che tramite una leva fissa comanda un treno di ingranaggi scorrevoli ( assomiglia molto al cambio che  troveremo sul Guzzino qualche anno dopo)

La cambiata è fluida e scorrevole, molto migliore dei coevi cambi a filo.
Per chi ha voglia di leggere un po'tedesco, ecco la scheda tecnica originale:

Unico neo...una pesantezza esagerata!
Le grosse gomme ballon da 26 pollici scorrono pesanti sull'asfalto, e dal grosso manubrio a corna con freno a tampone anteriore si controlla bene il mezzo.
La ruota davanti, in attesa che la sua originale venga raggiata, è stata presa in prestito da una balloncina anni 30.
Sul parafango anteriore i resti del simbolo della Adler, ormai decapitato dagli anni.
Robustissimo portapacchi al posteriore , sotto al quale troviamo la gemma bulldog che fa tanto moto militare tedesca del periodo bellico.

Non immagino chi possa aver posseduto questo panzer, so che fu venduto da tale Muller , come riportato sul campanello, ma nulla più.

Un soldato nazista?
Un povero cristo ucciso dalla guerra?
Chissà.
Su una cosa son certo, se mai ce ne fosse stato bisogno: nel periodo antecedente e contemporaneo la seconda guerra mondiale, la tanto vituperata Germania, eccelleva davvero su tutti in campo meccanico.
Che poi abbia provato ad eccellere su altri fronti e con quali risultati, è storia tristemente nota.


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