mercoledì 4 ottobre 2017

Gloria B 1936, una questione privata.

Il mondo di oggi non consente più molto tempo per riflettere, pensare, tornare a noi.
Velocità, sfide costanti che però nessuno sa contro chi o che cosa, portano l'uomo a perdere quasi tutto il suo tempo in frivolezze nel nome del consumismo e del dio danaro.
Ci siamo dentro tutti, poco da fare.
Capitano, però, occasioni nelle quali la mente si stacca dal piano dell'ordinario e che danno la concreta possibilità di confrontarsi con momenti autentici, persone autentiche ed oggetti parimenti.
Me ne tornavo dal lavoro con tutti questi pensieri e molto altro quando, su un rettifilo da centotrentaorari in barba all'autovelocs che fa tanto anni 2000, mi sono trovato ad inchiodare di colpo.
Per fortuna nessuno era dietro!
In un momento la mia mente ha ricevuto una scarica di sana adrenalina e un piacere enorme ha pervaso le membra ottuse e vessate dalla giornata lavorativa.
Una sparata di venti bici -dico venti bici!- faceva capolino davanti alla casa di un rigattiere.
In un solo momento è stata tabula rasa dei cattivi pensieri e sono tornato con lo spirito ai miei... tre anni, quando con la buonanima di mia nonna si andava al mercato del venerdì e si incontravano fior di contadini in sella od a fianco delle loro rugginose bacchette con gemma e fanale a cipolla.
Vederla, sognare e possederla, è stata un'unica cosa.

Il rigattiere, che forse condensa tutti questi pensieri in qualche subdola battuta alla moglie alla sera, quando racconta di aver abbindolato il solito pollo, era ancora più soddisfatto di me.
In mezzo a tante belle bici anni 60 e 70 gli avevo "tolto" la più brutta e rugginosa.
Pointofviù!
Per tutta la sera ho ripercorso quelle stradette della mia Bra di oltre trenta anni fa, ho passeggiato con la nonna e , cosa ancora migliore, sono stato felice.
ho accarezzato quella polvere, quella ruggine, quel tempo condensato e ormai rapito.
Gli oggetti non devono commuovere, lo ripeto da anni: non ci si deve affezionare e li si deve usare per ciò che rappresentano.

Benissimo.
Allora non dirò che amo questa Gloria alla follia, che non la venderò mai, che mi fa stare bene guardarla e sognare un poco, alla sera in garage.
No , mi limiterò ad una sola scheda tecnica e scusate tanto i pensieri di cui sopra.
Cose molto mie,una questione privata.



Ritrovamento di Gloria Mod.B anno 1936, conservata e debitamente arrugginita.
Fanale Radsonne a cipolla, mozzi grandi con ingrassatore, freno interno anteriore e forcellini tipo corsa.
Robba bona .


1 commento:

Paolo Maria Caserta ha detto...

Mio padre mi diceva sempre di non accettare sogni dagli sconosciuti.
Da questa bici li accetterei anch'io, una deroga la farei volentieri.
Questione privata.