mercoledì 30 aprile 2008

Vigliaccheria


Nessuna altra parola può rendere meglio l'idea.

sono nauseato, disgustato.

Da tempo gira per il web l'offerta di un cd con parecchie foto di bici a bacchetta.

Benissimo, dico io.

Lodevole iniziativa.

Creiamo bibliografia.

Lo dico sempre.

Poi un amico appssionato mi dice che su quel cd ci sono le foto delle sue bici a bacchetta, rubate senza nemmeno chiedere permesso.

Potrebbero esserci anche mie foto, non lo so.

Ma che per una buona inziativa come questa si debbano ricorrere a truschini tanto bassi, per poi cavarci pochi euri, è pura vigliaccheria.

Mi sbatto dalla mattina alla sera a salvare bici, le conservo, pubblico foto acchè tutti, gratuitamente se le possano vedere e possano con me e con il mio amico confrontarsi, eppoi scopro l'arcano.

Ripeto, le mie foto son pubbliche e di tutti.

Ne faccian cosa vogliono.

Se me le han prese, furto non è.

Vigliaccheria, questo si.

Vada a nascondersi pertanto chi ne approfitta in tal modo e manco chiede permesso ai diretti interessati.

lunedì 28 aprile 2008

Paglietta e balloncina


E alla fine anche questa bacchettata è stata un successo.

Un successo non solo per il più che raddoppiato numero di partecipanti.

Un successo perchè ancora una volta qualcuno ha voluto credere all'idea di divertirsi insieme solo con un poco di ruggine semovente e una paglietta in testa, alla moda vecchia.

Durante la bacchettata, alcuni di noi hanno giustamente fatto notare come davvero a volte basti poco per divertirsi genuinamente, sorridendo per nulla.

Una vecchia bacchetta, una giornata di sole, una bottiglia di vino e delle ottime torte salate.

Voilà: senza tanto frastuono e senza tanta spesa, cosa che mai guasta, ci si abbronza ridendo insieme, contemplando le nostre vecchie glorie per una volta ancora - orrore!!- sporche del buon fango campagnolo.

Quella terra alla fine non l'ho tolta.

Non so gli altri, ma io la tengo buona ancora un poco sui copertoni e sul retro del parafango che per una volta lo ha di nuovo parato.

Organizzare più spesso, si è detto l'altro ieri.

Anche altrove, con altri appassionati e non.

Perchè bacchettari non solo si è , ma si diventa.

Al raduno erano partecipi anche alcune mountain bike- anatema!!- che presto si convertiranno in più legnose bacchette.

Auspicando pertanto un nuovo e recente raduno, ringrazio qui, pubblicamente, gli eroici che han voluto crederci e alla fine, posso dirlo, han trascorso una bella giornata.

Autentica.

Invitando i defezionisti dell'ultima ora...a ripresentarsi!

A prestissimo, in bacchettissima.

lunedì 7 aprile 2008

Seconda Ciclobacchettata 27 Aprile


Le bici a bacchetta si annoiano a stare ferme.

Tossiscono a stare sempre in città.

Le cromature si ingialliscono e la vernice soffre.

Porta la tua ciclobacchetta a Bra, domenica 27 Aprile.

Sarà in compagnia di tante sorelline più o meno prestigiose, ma tutte contente di esserci e di pedalare in campagna.

Una decina di chilometri.

Portate amici conoscenti simpatizzanti.

Poi un bel pane e salame e vinello come una volta.

Un po'di grasso alla fine del giro.

Per loro, ovviamente.

Se volete partecipare segnatevi con un post.

Tutti saranno bene accetti.

Ladri di biciclette esclusi.

venerdì 4 aprile 2008

Oh Partigiano, portami via!


Questa volta non mi è capitata una bicicletta.

No.

E manco me l'aspettavo.

Quando l'ho vista dietro il portone , insieme alla sorella di una vita Maino da donna, è stata già emozione forte.
Ma non sapevo cosa mi aspettava.

Il signore, anziano ma con brio da vendere, me le ha fatte trovare già gonfie e ingrassate a dovere.

Appoggiate al muro con un giornale sul manubrio.

Due chiacchere e scopre la mia passione.

Per le bici, la storia.

E racconta.

Racconta della Guerra, del '43 e dello sbando.

E di lei.

Che fu di suo padre, ma anche per molto tempo del partigiano Cosimo Rubra, nome di battaglia, che la usò nel racconigese per molte missioni.

Finchè, quando era con lei, una sera dell'Aprile del '44, smise di pedalare.

Per sempre.

Una pattuglia di nazisti lo raggiunse alla piola di Murello e lo mise al muro senza tanti complimenti.

Solo qualche giorno dopo il padre venne a riprendere la bicicletta.

Che dovette, a malincuore, prestare a svariati nazisti che la usavano come portaordini.

Poi cessò la guerra, venne il Mosquito, motorino ausiliario da bicicletta, e i raggi rinforzati.

La Marca, a quel punto, non mi interessa più.
La "s" sul portafanale può anche essere Stucchi.
Di certo è Storia.

"Promettimi che non la venderai mai, e soprattutto che la manterrai cosi, ingrassata come era 60 anni fa, finchè non verrà iltuo turno e prima di raggiungere il Rubra, la regalerai a qualcuno che la conservi e ne onori la memoria, come faccio ora con te."
Annuisco, commosso.

Questa è ben più di una bicicletta vetusta.

è storia.

E la Storia non si vende.

Si tramanda.