mercoledì 29 aprile 2009

Dalle stalle alle stelle




Di nuovo qui a parlare di Umberto Dei!


Povero diavolo, si starà rigirando nella tomba!


Eppure non posso farne a meno, non stavolta.


Di ritorno da una spedizione mobiliera fruttuosa( due tavoli e una madia in noce), sul pick-up non c'era più posto nemmeno per un mozzo.


Tutti trulli e allegri, passando per il minuscolo e annichilente centro abitato di Niella( peto veniam , ma l'effetto su di me, quello è), intravedo un camion del recupero ferro davanti alla chiesa, richiamo per noi bacchettari pari se non superiore a una maggiorata sulla spiaggia di Riccione.


Potevo non farci caso, e, nonostante gli inviti della mia solerte consorte a tirare dritto e accelerare, rallento.
Butto l'occhio tra il fetore e la ruggine e...


Colpo al cuore!


Tra vecchie staggere rattrappite e qualche decametro di filo rugginoso..due manubri!


Col groppo in gola, scorgo primo fra tutti il freno posteriore destro e il mitico marchio sul tubo del telaio: :" è una Dei!!!"urlo in preda alla gioia.


Quasi non faccio caso alla compagna di sventura, una Bianchi da uomo balloncina del 1936 con la sua vernice ancora nerissima e allegra, un bell'impianto luce a cipolla ( vedi album flickr)


Ma sono le 8 di sera e la piazza è deserta, a parte i poveri vecchietti che aspettano solo di finire sotto un camion.


"Puoi lasciare un biglietto e magari ti chiamano"è la soluzione ragionevole della solerte e coscienziosa consorte, che sta per salvarsi da ulteriore ruggine casalinga..


Mai!


"Col rischio che venga pressata?"


Come chiunque di noi avrebbe fatto, prendo a suonare a tutte le case, finchè un nerboruto signore non esce, e con aria compassionevole e ..perplessa, non telefona al de cuius del Camioncino, che sta pranzando dopo una giornata di ferroso lavoro.


Detto fatto, comprate a tambur battente, noto subito l'eccezionale stato di conservazione di entrambe, a parte i cerchioni assai storti.


"Eh, avranno fatto sei sette metri di volo, dalla soffitta al cassone, ma tanto cosa vuoi farci, al massimo recuperi qualche pezzo, il fanale, non vedi che ruggine?"


Con un sorriso, trattengo la furia omicida e comincio a pensare a come caricarle.


L'ultimo problema, per tutti noi appassionati.


Tornando, nello specchietto, scorgo il luccichio dei fari riflesso dalle luci delle auto..


Giurerei che c'e commozione, là dietro..


2 commenti:

Stefano 89 ha detto...

Che dire... riesci sempre a sorprendere (e a commuovere!!) Ogni volta che sento storie come questa di bici salvate all'ultimo momento dalla furia cieca e distruttrice, sono felice, perchè so che da qualche parte qualcosa di bello del passato che rischiava di scomparire per sempre è rimasta con noi, tra chi sa apprezzarla (e non è stata distrutta da chi le lancia dalle finestre)!!!!!!
Bravissimo, continua così!!! :)
Ciao!!!

Anonimo ha detto...

Facile. E se invece è solo abbandonata in una rastrelliera. aperta, con la posteriore appoggiata di lato e puoi solo rimettergliela a posto perchè qualcuno che non sa niente se la freghi la notte e tu gli hai solo lasciato una carezza perchè sei uno di quegli imbecilli onesti ?