mercoledì 16 novembre 2011

Gli antichi demoni


La notte scende ancora una volta a coprire le terre che reclamano sole.
Insieme a lei riposano desiderii esauditi e altri ancora da esaudire.
Desideri che mi hanno lavorato dentro, mi hanno scavato, roso, corroso, forgiato.
Desideri per i quali viviamo e l'esaudire stesso è causa e ragione dello stesso fondamento della ragion d'esistere.
Ecco che quell'oggetto desiderato dal bimbo che fu, avuto anche in tarda età, vivifica, offre immaginazione, gratifica gli anni trascorsi nella sua attesa.
Come demoni mi tornano alla memori le solite immagini d'infanzia, ancorate come scogli a voglie fortissime che come gatti hanno sonnecchiato tra le sponde dell'animo per risvegliarsi e, con una zampata, riuscire a mettere a segno la propria volontà.
Lo confesso, come l'indimenticato Guido Piovene, questi demoni sono sempre gli stessi, pochi, sicuri.
Le biciclette viste da piccolissimo tra le strade polverose del mercato coperto, gli anziani con la giacca frusta e le gemme impolverate dietro.
I motorini col serbatoio a goccia e i carburatori aperti che parevano risucchiare tutta l'aria intorno.
Negli angoli delle piazze, accanto alle porte in legno dei vecchi Bar, dietro l'immancabile legnaia delle cascine.
Odori di pula, paglia, caldo e secco.
Sono gli anni '50 immaginati, raccontati dai vecchi Braidesi e ricordati come Oro colato.
Quei cantoni incontaminati dove si può ancora sognare, immaginare, sperare.
Le ultime moto degli anni 50, 60, dinosauri in attesa di fossilizzazione, si sono impresse indelebili in me.
La polvere, il senso di decadenza, di un'epoca che passa, tramonta.
Portandomi a fare giuramenti terribili e dai quali non ci si può svincolare.
Costringendomi ad essere da ormai oltre venti anni impregnato e impossessato dal motore, dalle due ruote.
Come quei Benelli sportivi che tanto amo e raccolgo, che a trenta anni suonati sanno emozionare il mio cuore bambino e sognante.
Voluti, fortissimamente voluti.
Sono questi pezzi di me che si recuperano, riappaiono, si giustificano.
Ogni volta che un pezzo si aggiunge alla mia raccolta.
Completandomi, rasserenandomi.
Per caso, per volontà, per destino (scelto da noi, si intenda).
L'alba di domani saprà una luce di gioia, di scoperte, di appagamento.
Forse qualcosa si muoverà e alcuni voleri cesseranno d'essere per lasciar posto ad altro.
Ma non per gli antichi demoni, immoti e non inerti nel profondo dell'animo di ciascuno di noi.

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