sabato 15 settembre 2012

Terra cruda.

 Terra Cruda

Noi siamo gente che viene dalla collina.
Rotolando giù ci siamo sparsi pel mondo, ma la collina è dentro noi, con la sua durezza, la sua fierezza.
Sappiamo il lavoro duro e la fame.
Antenati seppero inventare e costruire, tribolando per i 9 soldi per fare la lira.
Eppure la collina è lì, sorniona, beffarda, viva.
Ha conosciuto amori che furono quelli dei bisnonni , persone di guerra e di grandi ideali, che molto  seppero sopportare, molto ingegnarsi.
Con la loro stoica volontà di Langa sopravvissero a epidemie, mali governi e tempeste.
Come quello zio, che il medico lasciò senza scampo e lui rideva, proprio di gusto rideva, e si congratulava, dicendo che aveva una gran voglia di rivedere il Padrino.
Quel Padrino era il mio bisnonno che diede una festa colossale al suo funerale e mezzo paese rideva era ubriaco e ancora oggi qualcuno ricorda quel giorno.
Stoici ma con sentimento, perchè la vita è amore, e dall'amore viene.
Se qualcuno troppe volte andò a fare commissioni in Liguria e per quelle il profumo volava a litri, ecco, ancora gli sposi si legano come le radici dell'uva alla terra brulla.
C'è poco in Langa, anche se con quel poco siam riusciti a tirare su case vigne figli.
Dalla terra scoscesa abbiamo strappato un vino che nessuno sa fare e se volete bere bene proprio da noi dovete venire, in quelle cucine di terra cotta e odori di conigli che vengono dal pemntolone nero.
Allora capirete cosa vuol dire mangiare da uomo, e some d'aglio senza scuse da strappare con morsi netti, mentre si parla di raccolti e del tempo che non va.
Queste e un mucchio di altre mi hanno fatto ciò che sono, e credo che chi non abbia mai fatto passi per quella terra bagnata , la pioggia fine in testa, o non abbia mai sopportato i soffochi tremendi tra i noccioleti, si sia perso non qualcosa  soltanto, ma un Mondo proprio.
Per questo fremo ai primi freddi, quando le nebbie coprono come una coperta le terre bramose di acqua, qualcosa ritorna e in un attimo gli stivali si riempono di pauta ed è bello respirare quell'umido e quel muschio sapendo le raviole a casa e un barolo giusto.
Perciò io dico a chi vuol sapere di me di vedere quei saliscendi, quelle curve impossibili e prendere in mano quella terra asciutta.
Di rompersi il fiato per quelle calzagne a rompicollo delle vigne, bestemmiando  "terra cruda".



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