giovedì 31 maggio 2012

Passerai.


Viene la notte.

Tristi pensieri,

tra lo strider dei grilli,

m’annebbiano festosi.

Sono il mio passato,

i giorni che vengono,

una donna che manca.

Un’eco lontana

Mi dice festa

E vociare allegro:

non per me stasera,

non gaiezze,

non gioie.

Verranno,

saranno il profumo di donna che piace,

un abbraccio inaspettato,

il bacio atteso.

Passerà la notte,

passerai tu.

lunedì 28 maggio 2012

Nasce l'Associazione Velocipedistica piemontese!!


Ci sono dei tali, mezzi matti, che si sono messi a raccogliere le bici …non quelle nuove, quelle vecchie, anche arrugginite..cosa ci troveranno poi…”

Questa e molte altre frasi hanno sentito coloro che come me hanno fatto della collezione delle bici d’epoca la loro passione : commenti a volte positivi, altri meno, ma quasi tutti piuttosto confusi.

Appunto: perché raccogliere delle vecchie bici?

A che pro tenerne ben più di una , e non accontentarsi mai?

Perchè interessarsi della vecchia bici del nonno e scoprirne le caratteristiche peculiari?

Di fronte a domande come questa, nate spontaneamente lungo le serate trascorse tra appassionati a discutere di bici, è sorta l’idea di associarsi e contribuire a fare luce e chiarezza sul mondo del collezionismo della bici d’epoca e sulla enorme portata a livello storico e culturale che essa ha rivestito.

L’Associazione Velocipedistica Piemontese nasce per volontà di:

Francesco di Sario, Presidente,

Massimo Rubeo,  Vicepresidente

 Flavio Rosso,  Tesoriere

  Galeasso Andrea  e Massimo Chiesa, Consiglieri

L’Associazione Velocipedistica Piemontese poggia le basi su questi ideali: diffondere e promuovere la cultura Ciclistica attraverso  Mostre, Convegni, Tavole Rotonde, Corsi  sulla Tecnica della bicicletta, rivolto alla fascia più larga della popolazione: tutti coloro che desiderano approfondire questi temi, siano essi giovani curiosi o anziani conoscitori del velocipede.

A tal proposito si desidera contribuire a rendere giustizia all’immensa importanza che questo mezzo ha rivestito nella storia degli ultimi 150 anni , apprezzandone non solo le particolarità e gli sviluppi tecnici, ma anche le valenze culturali ad essi associate ( racconti , storie, testimonianze dirette).

Nel corso degli eventi suddetti, sarà possibile tesserarsi ed entrare a fare parte di una grande famiglia, al momento dispersa tra mille piccoli collezionisti e cerchie di nicchia, e di contribuire così a conoscere e fare conoscere ciò che non deve  più essere considerata una Passione per pochi, ma un diritto al Sapere di tutti.

Oltre a questi aspetti culturali sarà premura dell’Associazione promuovere itinerari cicloturistici studiati per le bici d’epoca , a programmazione annuale.

A prestissimo dunque, nell’attesa del primo evento in programma : ci conosceremo tutti e anche voi potrete entrare a fare parte del mondo “dei matti che amano la  ruggine





sabato 26 maggio 2012

La pioggia è : gioia .(17)


D'impeto sentì nascere qualcosa da quel vuoto che lo attanagliava da giorni .
Non era allegria, nemmeno speranza.
Percepiva nette delle emozioni che  non ricordava di avere mai provato prima in vita sua.
Tutto ora gli appariva estraneo, di troppo.
Poichè era domenica e sul serio il vociare che veniva dalla piazza lo turbava oltremodo, decise di prendere la strada dei boschi, una volta ancora.
Inforcata la bici, si avviò deciso verso la salita dell'America , ben sapendo cosa andava fatto.
Nubi nerissime si addensavano su quelle colline, e turbini di vento, a folate, spostavano a onde le foglie dei platani del Viale.
La polvere cominciava ad alzarsi a  cerchi concentrici tra le piante mentre madri spingevano i figli in casa, per carità non una polmonite doppia, in questa stagione poi.
Serissimo in volto, sentiva qualcosa di allegro ballargli dentro, come una pietra. Non come sotto le coperte con Neta , non come un lavoro ben fatto.
Qualcosa di nuovo gli girava dentro, liscio e tondo come un fianco .
Tra arie che sapevano d'inverno e solitudini boschive , appoggiò la bici e si inerpicò per il sentierino. Mai come quella volta sentì vivo il desiderio di solitudine, di piangere, di capirsi bene dentro, di vuotare la bottiglia.
Troppe cose lo avevano fatto quello che era ora, nel bene e nel male, forgiandolo indurendolo, impermeabilizzandolo.

"Se tu davvero vuoi essere mio padre, comincia ad accettare che lo sei davvero, e non per d'avviso.Io non mi vergogno di te, ma tu?Pensaci."

Bernardo lo aveva inchiodato al muro, la sera dopo la gara, quando tutto pareva sistemato e la gioia regnava sovrana.
Perchè ci sarebbero voluti anni per accettarsi, capirsi, riscriversi dentro gli anni passati ad essere padre e figlio senza sapere l'uno dell'altro.
Se padre doveva essere, doveva prima morire quel figlio arrabbiato, quell'uomo in collera con le ingiustizie del mondo , con se stesso per primo. Aveva ragione quel biondino di 14 anni: lui poteva ben dirsi figlio, sarebbe però stato lui padre?
Non bastava aver amato una donna e saperla ora morta sotto i bombardamenti, troppi anni fa.
Non bastava sapere quel ragazzo simile a lui e esserne orgogliosi per mestiere e per il suo buon guidare. Qualcosa di più profondo sarebbe dovuto uscire e lo avrebbe costretto a mettersi in confronto con tutto e tutti, prima di tutto con lui, con gli anni spesi e le malinconie trascorse.
Intanto le nubi si infittivano, pure una nebbiolina  calava ora tra i rami.
Giunto alla sommità della collina, stanco, sfiancato, si aggrappò ad un albero, un castagno enorme. Fu in quel momento che un boato spaventoso esplose in tutto il suo fragore tra lo strano buio mattutino , come un urlo liberatorio che da tempo attendeva di vociare.
Rispose a quell'urlo, Eroe, rispose dopo anni e anni di attesa rabbiosa, di silenzi tormentati e tormentanti che reclamavano ora tutto lo spazio necessario, e pianse , con rabbia proprio e gioia, e pianse mentre sopra di lui il cielo inondava la valle con una pioggia attesa da troppo e insieme piangevano e un liberato fiume sgorgava da entrambi, all'unisono.
Pianse come non gli era mai accaduto, come mai si era sognato fosse possibile piangere, e davvero avrebbe voluto che i suoi genitori, suo padre soprattutto, vedesse quelle lacrime fuoriuscire dagli occhi che tutti sapevano sempre seri, perchè cose serie avevano veduto e fatto, troppo presto, senza sfoghi, senza rancori.
Sapeva che la vita era una sola, che non c'era ritorno, che occorre accettare  e ciò che gli eventi ci hanno portato come destino, tutto questo era da sapere,da ricordare sempre e portare con sè,con orgoglio.
Bagnato come un pulcino, abbracciava quell'albero e riuscì a percepirne la linfa, le foglie che si rinvigorivano dopo la stagione secca e domandavano acqua, ancora una volta.
Quell'acqua tanto odiata, attesa, maledetta, necessaria, ora lo ricopriva totalmente e lavava via i suoi mali pensieri, tutte le sporche malefatte di cui si sentiva partecipe, e sentendola scorrere via e di nuovo ricoprire , rise, come mai aveva riso e sentì, bene lo sentì, che quella pioggia era gioia , e la gioia lo avrebbe accompagnato per molto tempo, sapendola lui accettare.
Tutto era giunto a lui come disegno prefigurato e non la religione nè prete lo avrebbero dissuaso o convinto con sermoni più di quello che ora quella pioggia gli diceva, benevola e amica.
L'acqua delle lacrime si confondeva con quella caduta dal cielo, e bagnava il terreno attorno a lui con la medesima misericordia: l'albero gliene era grato. Tutto girava attorno, e non seppe mai se fossero trascorsi minuti od ore. Quando se ne riebbe il temporale era passato e un sole pallido baluginava tra le nubi.
Per molti minuti non riuscì a staccarsi da quel tronco, infreddolito ma felice.

Verrà l'estate.

Verrà l’estate,
e con lei ,
i soffochi terribili,
le piogge salvifiche.
Porterà un amore forte :
un calore nel sangue,
ribollirà con le acque
dalle anse di Tanaro.
Sarà vento caldo la sera,
note lontane,
cicale e paglie secche.
Sarà sole, brucio e passione.
Non piangeremo
Per la sua durezza,
sfidandola sempre,
il vento assente.

venerdì 25 maggio 2012

la bacchettata 2012: per pochi, ma buoni.

Eravamo in pochi a questa bacchettata, ma tutti molto ben intenzionati a pedalare e a stare assieme, che è ciò che conta. Il meteo non dava speranze , anche se la domenica mattina ci ha regalato qualche sprazzo di sole e...altro. Il sole di sabato pomeriggio ha consentito ad alcuni amici di osservare il mio accumulo di ruggine e scattare qualche fotografia. La sera, pizza in compagnia in quel di Savigliano, madrina di eccezione...il mio vetusto FIAT 124 giallo mutua!
Come dicevo, pedalata per pochi la domenica, dopo che alcuni coraggiosi vennero per salutarci ma non pedalare... Qualche chilometro di strada asfaltata e poi...strada bianca lungo il canale Brunotta da Cavallerleone a Racconigi. Qualche goccia di pioggia e poi..il centro!
Le vivande erano state caricate preventivamente e ci aspettavano al centro cicogne: fu là che un dio al quale stavano antipatiche le bici scatenò il diluvio...meno male che le Signore stavano all'asssiutto!|
Detto fatto, al primo accenno di asciutto ..armi e bagagli e ...a casa della Marty per fare il più bel pranzo che ricordi, a base di Piada, Porchetta e Squacquerone.(Grande Marco spiadinatore d'eccellenza!)
Torta Resegone e ottime frittate e ciliege hanno completato il tutto. Al pomeriggio, salutati i partenti per zone lontane, una visita a una mostra locale con bici ...da urlo, ha completato la giornata. Questi i fatti. Indicibili le emozioni di tutto questo meraviglioso w-end dedicato alla bici d'epoca, ma soprattutto all'amicizia, quella vera. A partire dall'inaspettato regalo dell 'Amico Claudio, che qui ringrazio pubblicamente: una Benotto che presto tornerà a splendere comne ...anta anni fa! Questa edizione, particvolarmente funesta dal punto di vista meteo, mi rimarrà per sempre nel cuore: eravamo in pochi, tutti provenienti da variegate zone di Italia, ma con la setssa voglia, lo stesso genuino spirito. Per questo decisi nel 2007 di dare vita alle Bacchettate, per questo continuerò a organizzarne e a parteciparvi.. Grazie dunque ai pochi che vennero e ...pazienza per chi non ha potuto/voluto esserci: lo attende una nuova edizione, ancora più ..lunga (speriamo) e ..soleggiata! Grazie a tutti. Di cuore. Corro a preparare l'edizione 2013.....

giovedì 3 maggio 2012

La bacchettata di Primavera 2012: 20 Maggio!

Come da tradizione , torna anche quest'anno la tradizionale Bacchettata di Primavera, raduno e passeggiata per bici storiche da passeggio ( e non) , in quel di Racconigi. Un'occasione da anni per incontrarsi tra appassionati di bici a bacchetta, condividere un percorso godibile e rilassante tra le campagne piemontesi e ...mangiare un buon pasto tutti assieme all'arrivo! Dal 2007 la sostanza non cambia: aria pura, tanta voglia di stare assieme e fare rullare un po'le nostre amate bici, sfoggiandole con il giusto orgoglio. La location sarà la stessa dello scorso anno, Racconigi, ma con un percorso tutto diverso per la maggior parte in strada di campagna e bianca. Ho deciso però di aggiungere un tocco di eno-gastronomia alla manifestazione, anche per renderla un poco più campanilista.. Dopo il consueto giro di una diecina di chillllometri , ci si fermerà presso una vecchia cascina nei pressi del Centro cicogne Lipu (ci siamo passati accanto anche lo scorso anno, è nei pressi del luogo dell'unica foratura dell'edizione 2011..) Scelta campanilista perchè ogni partecipante sarà incaricato di portare un piatto tipico delle proprie zone di provenienza per condividere un po' della sua terra.. Una volta appurato chi parteciperà chiederei di comunicarmi quale sarà il vostro contributo culinario in modo da non trovarci con 25 primi e nessun dolce...graditissime bevande alcooliche e non! Unico neo, se così si può dire, sarà un minimo contributo pro capite per l'uso della Cascina (munita di ogni confort), ideale anche in caso di maltempo improvviso e per la sicurezza dei bimbi presenti: 6 euri a cranio. Ecco di seguito il PROGRAMMA : In linea di massima si partirà dal Castello di Racconigi alle 10 circa, il ritrovo è fissato intorno alle 9..e dico intorno pechè chi vien da molto fuori può incorrere in qualche malaugurato ritardo causa code , incidenti..etc.. Poi, giro in bici su strada bianca e piccola strada di campagna(sarà un giro nuovo, rispetto all'altra edizione), quindi sosta verso le 1230-1300 alla cascina a fianco della Lipu. Le cibarie le porterà la suocera o io stesso dopo averle raccolte , direttamente al luogo di ristoro...resteranno in frigo, in modo da evitare che vadano a male o sciolgano.. Poi dopo le 1300..pranzo, bevute..etc a piacere! Si capisce che chi deve macinare chilometri è meglio parta verso le 15-1600, ma per chi resta offro ancora un giretto in bici alternativo, magari quello della vecchia edizione, giusto per stare in compagnia.... Per chi invece volesse, al sabato pomeriggio si potrà fare un giro asieme a me e magari ammirare il mio ammasso di ruggine.. A DISPOSIZIONE PER OGNI CHIARIMENTO! Vi aspetto numerosi!!