La telefonata era stata come sempre frugale e veloce.
Poteva passare inosservata, quasi nel dimenticatoio.
Epperò, come sempre m'accade, stavolta volevo andarci a fondo.
"Una bicicletta vecchia, coi freni a bacchetta, appesa da dopo la guerra al chiodo.La signora che la usava saranno cinquanta anni che è morta".
Le solite palle, per cercare di venderti qualche ciclobacchetta ritoccata alla carlona.
Ma stavolta no, voglio essere ottimista.
Richiamo il tipo e fisso un appuntamento al giorno dopo.
Un solo nome, sussurrato a bocca incerta: "Wolsit".
Passo la serata a cercare notizie, rivedere le mie Wolsit, conservate altro che bene.
"Una 26? Un 28?E se ha i cerchi in legno?"sono le domande che assillano la mia notte.
Intanto la mia fidanzata ronfa serena incurante delle mie rugginose elucubrazioni.
Il tragitto che ci separa non è breve, ma brucio i cinquanta chilometri in poco più di mezz'ora, incurante del traffico e dei limiti.
"Ha aspettato cinquanta anni, non potrà ancora aspettare un po?"
La mia lei non è nuova ai miei ritrovamenti, ma stavolta la tensione è nell'aria, si tocca con mano.
Troviamo la strada non senza difficoltà.
Il tizio è puntuale, una stretta di mano e due chiacchere di circostanza, poi, vedendo la mia pupilla dilatata, ci fa strada.
La cascina ha avuto tempi migliori, ruspe e draghe con fare minaccioso la sorvergliano impietose.
"Qua tra un mese buttiamo giù tutto, cosa si salva bene, se no via tutto dal rottamaio"
La solita ideologia del giorno d'oggi, che nulla salva e tutto distrugge.
Due scale e siamo nel buio della cantina.
Non troppo umida, penso con gioia.
Intanto, per non fare trasparire troppo l'emozione intravedo un vecchio attrezzo per fare il burro e chiedo se è in vendita.
Per la gioia della mia metà non solo lo è , ma ce lo regalerà.
Insieme alla bicicletta.
Quasi svengo per l'emozione.
Sono così entusiasta che per stavolta non picchierò questo generosissimo tipo che fa il cascamorto con la mia fidanzata.
Il momento giunge.
Da sotto un telo intravedo una gemma che manda fiochi bagliori,. reclamando attenzione.
"In vetro, anteguerra!"bisbiglio tra me e me.
I pedali sono quelli d'origine, marchiati Wolsit sui gommini quasi nuovi, così come i copertoni Pirelli Stella e le valvole anteguerra.
Bacchette esterne ancora nel nero d'origine.
Quando la coperta viene tolta, uno spettacolo superbo si para di fronte ai miei occhi.
Conservata magnifica, con i filetti dorati, il manubrio ancora ben cromato e addirittura i filetti blu sui cerchioni.
Colla luce del cellulare illumino il movimento centrale: 37!
Una stupenda signora di 71 anni, magnificamente conservata.
Il tipo, che intanto continua a fare il galletto vedendo il mio stato di semi-incoscienza mentale, mi aiuta a tirare giù la reliquia.
"Piano, senza fare sbattere i copertoni"
Manopole in osso, copri leve in osso, il parafango dietro ancora in tinta bianca, solo un poco scrostato.
Alla luce il mio entusiasmo è alle stelle.
"C'era anche un impianto luce carino, mi sembra fosse Radioso, Radiante, qualcosa così.L'ho montato da ragazzino sulla mia bici, ma l'ho buttata qualche giorno fa"
"Radius, magari anteguerra"bestemmio tra me e me.
Ecco una buona scusa per cartare a sangue quasto maledetto.
Carichiamo la reliquia sul bagagliaio. Con timore.
Un ultima stretta di mano, poi via, prima che ci ripensi!
"A che ora usciamo stasera?"
Addocchio il cerchione antreriore, attravero il vetro.
"Appena mi libero dalla ruggine dei cerchioni, amore".