domenica 27 maggio 2007

Andrea 8emezza.


Si alzò, lasciò il bicchiere di Branca Menta sul tavolino, e prese a girare intorno a casa cercando qualcosa da fare, con ostinazione.
Certe sere bastava una telefonata, una corsa veloce nella notte a schiacciare coi fari le ombre degli alberi, un'osteria lontana su cui battere pugni e gridare forte, una donna da conoscere.
In quelle notti, tante, tutte e tutti, imparammo cosa voleva dire essere uomini, cosa un'emozione cercata, cosa l'audacia.
E tornati a casa, si assaporava la pace e il cuore che batteva forte per il bere e un sorriso che pareva tutta la Terra Promessa.
Un'inquietudine serena lo turbava beffarda e complice, sotto quella glicine antica.
Da quanto tempo non aspettava più qualcuno così?
Da quanto non era geloso?
Lui, che pure avrebbe potuto infischiarsene moltissimo di tutta la faccenda.
Lui, che tante cercavano e ora era lì, nervoso, ad ordinare l'ordine.
E tutte le storie passate, le sbornie, le notti con Luciano e gli altri e i debiti fatti, tanti, tutto quello sembrava ora un sogno o una favola di tempi andati che si ricordano ogni tanto, di sfuggita.
Ripensò alle donne amate, all'ultima che pure aveva amato, fesso lui, per cui tante notti era stato sveglio e attento ai rumori, agli scricchiolii, contando le ore al campanile vicino.
E le sere da lei, su quella collina in cui tutti hanno occhi, lo sguardo preoccupato della madre e certi nostri silenzi sulla riva delle rane, tutto quello e molto altro lo avevano fatto crescere forte, velocemente e con malizie.
Perchè non vale a nulla essere uomini se non avete storie da raccontare, avventure, disgrazie d'amore o un avvenimento sempre a mano.
Intanto la notte bagnava d'umido l'erba fuori e le stelle in cielo cominciavano a gridare il suo ritardo.
"Che diavolo.Mai che una possa essere in orario.Donne."
" Sempre in ritardo."
"Già.Anche madre faceva così?"
"Donne."



Nel buio della notte, sotto gli alberi in verde, cerchi il mio perdono e lo trovi benissimo, anche se sono le nove e mezza ed è un'ora buona che ti aspetto.
"Domani.Mh, domani."
"Domani che?"


"Domani amerò ancora te.".

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