domenica 6 maggio 2007

Qualcosa di nulla.

Stamattina pensavo a quante cose potrei e vorrei scrivere.
Ad esempio della bella giornata di ieri che sembrava di essere al mare, con la terra che mandava profumi e gli animali a prendere il sole nel pratino.
O della mia Monellaccia, che si è fatta sentire per tutta Bra, giusto per farsi ricordare.
Oppure del mio amico Bernardo, della chiaccherata sul selciato del cortile, come era da troppo che non capitava.
Sulla faccenda dell'esistere, della sua gratuità.
Sulla litigata furiosa con Mario e i suoi dannati dogmi.
Su come sia difficile trovare un lavoro, anzi impossibile e quasi che scriverei una lettera a chi so io, sissignore, un cicchetto da levare il fiato.
Sul gusto della grappa di Barolo invecchiata in botti di rovere, che a berla ti senti vivo, davvero.
O a lei che ieri mi ha scombussolato tutto il sistema cardiocircolatorio, per com'era bella.
Che per tutta risposta si è messa a ridere e baciarmi e scherzare e di nuovo...
Alla fretta di ieri sera, la notte e la collina che diventa lontana, poi di nuovo vicina, come amante tenera, come amica complice.
Come volete che faccia a scrivere qualcosa con un guazzabuglio simile?
Ebbene, tanto peggio, non lo farò.

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