giovedì 17 maggio 2007

Quod enim?


E c' è sempre la questione sull'esistere, per carità.

Ma formulata da te, con quella grazia e quel nonsochè di ingenuamente turbante, tutto prende un'altra piega.

Perchè bastò davvero poco certe sere per essere a posto col mondo: un prato, delle candele, un buon Barolino e quelle nostre occhiate golose.

Dicevamo sull'esistere, ma quegli occhi, Gesù!, quella bocca: come si fa a parlare di oggetto "in sè "e "per sè"?

Come posso nausearmi fino a fondo?

Benissimo, per un po' di tempo ne farò volentieri a meno

Nessun commento: