sabato 31 agosto 2024

Persa di vista

Ci si perdona tutto e tutto si perdona ma non un amore perso /abbandonato. Come fior reciso cademmo a terra e petali fummo sparsi/ arsi di sole . Nell'ora tarda tu ti mostri intera, vivagioiosa il volto madido /terso. L' immagine tua incisa a forza non vorrà sbiadire.

martedì 2 aprile 2024

uhh, catenelle!

Millenni fa l'amico Marco intitolava alla stessa maniera un suo post relativo a questa meraviglia di casa Maino. Catenelle: un nome che nel nostro campo evoca solo una bicicletta: Maino supersport con frenaggio ad aste rigide interne e rinvio a cantilever comandati da catenelle su cerchi sport in alluminio .
La vedo su un annuncio, inconfondibile: quelle catenelle sono le uniche che accetto e che mi legano indissolubili al mondo delle bacchette! Non credevo ne avrei mai trovata una , in questo stato poi. Meravigliosa, assaggio i dettagli : non è mai stata manomessa nei suoi settanta ed oltre anni di età: sella originale Maino in crine e portaoggetti in cuoio !
Pedali Maino in fusione di alluminio, marcati Maino sulla barra. Mozzi FB per Maino flangiati alluminio. Parafanghi e carter in alluminio, fragilissimi...ma così leggeri! Guarnitura Gnutti a millerighe per Maino derivata direttamente dalle corsaiole.
Sul manubrio compare la mitica placchetta recante la dicitura "supersport" , riportata anche dalla decalca sul cannotto di sterzo. Manopole in osso, leve freno marcate Maino con inserti in bronzo. Il colore oro le dona una piacevole aura di eleganza: ancora oggi esprime bene un mix di classicità unito ad una finezza tecnica che rappresenta uno degli apici delle bici "erre" degli anni 50 ( con buona pace di chi la vorrebbe poco significativa ). A breve, tornerà insieme ad una vecchia amica...aerodinamica ...sempre di casa Maino! Buona primavera e buone pedalate a tutti!

martedì 16 gennaio 2024

Da prendere con le molle: Monterosa extra lusso

Quando ti dicono che sono esperti, va preso con le molle. Quando ti dicono che sanno quali sono le bici importanti, quelle giuste, idem. Per questo hanno lasciato ammuffire sul web questa meraviglia, con le molle. Una volata nell'alessandrino ed è subito entrata a fare parte del mucchio selvaggio!
Monterosa Extra lusso, fine anni '40, completamente originale e montata in fabbrica con forcella a parallelogramma con frenata Monterosa dedicata. Meraviglioso ed unico il manubrio con frenata mista cavo-bacchetta costruito anche esso in Monterosa.
Decalcomanie, filetti, marcature su mozzi e pedivelle, persino la sella, ogni cosa dice Monterosa!
Probabilmente questa bici era stata costruita oper ospitare un motore ausiliario , anche se non ho trovato traccia alcuna sul telaio che indichi che esso sia mai stato effettivamente montato.
Dall'usura dei pattini e le gomme Pirelli Stella bianche ancora semi-integre deduco che essa sia stata usata pochissimo, un vero peccato.
Dopo attenta pulizia e prudenziale sostituzione delle coperture, sarà un piacere condividerla alla prossima bacchettata di primavera di Maggio 2024 !

domenica 21 maggio 2023

Voli pindarici, Bianchi Icaro 1941

E' una vita che non scrivo qui , lo ammetto. Oggi torno a rispolverare il vecchio blog per condividere l'emozione di questo ritrovamento. Inatteso e mai più sognato. Nella vita, come tutti, faccio sogni, voli pindarici, fantasie. Coi piedi per terra. Eppure ogni tanto, qualcosa si avvera. Metti qualche minuto prima del pasto. Metti i soliti annunci, da spiluccare e vedere se c'è qualche bella bici nelle vicinanze. E poi compare lei.
Incredulo. Tutta lei. In quel grigio che sa ancora di guerra . Con quelle greche che sanno del vero lusso. "L'avranno venduta. ormai..." penso. Ma sono un ottimista. E faccio bene. La risposta giunge rapida, l'accordo è per poche ore dopo. Se fossi un fumatore avrei consumato una ciminiera. "Era di uno zio lontano, stiamo sbaraccando l'alloggio e facciamo fuori tutto..." Piove. Maledetta e benedetta pioggia. Qualche goccia la lambisce ma sa già che a casa, in casa,in camera, riceverà attenzione. Bianchi Icaro. Una rarità assoluta. Conservata divinamente. Solo alcuni dettagli rivelano un uso moderato e attento.
I pedali sono i suoi, in alluminio, i gommini sono state cambiati.Assieme alle manopole. Ed alla sella. Mozzi sportivi, a fascetta. Sul manubrio , scavato e intarsiato come solo lei, ancora tracce di grigio.
I freni frenano perfettamente: pattini come nuovi.
Partafanghi in alluminio , sul posteriore ancora la striscia bianca filettata. Impianto luce Bosch.Funzionante! E quei copertoni: 26 1/2 3/4, mai visti, ancora i Pirelli Stella originali. Gonfiata, ha tenuto perfettamente. Il telaio derivato dalle corsa del periodo, è comunque pesantino: al confronto, una Ganna Impero coeva, è davvero ben più leggera e scattante. Ma tanto è. Gioisco per il ritrovamento. Gioisco per la rarità. Ed eccola . Con la sua patina che non toglierò. Pronta per volare . E stavolta, non per voli Pindarici!

lunedì 6 giugno 2022

Scelte

Basta soffrì/ un ne posso più/,che è st'ansia/ ch' un m ' abbandona chiù?/dicon sia/ na bella allergia/ se'!/ N' allergia/a la vita mia/annamo dunque/ a daje paga' Er conto/ annamo ar fiume/ e famo no zompo/ un minuto, due,tre/ caro dolore, mancato ammore/ vienitene co mme'/ ah siggnori benestanti/ co milioni/manco tanti/ Er finale Nun ve piace? / comprateve n ammore/ la vera pace/ o zompate com me'/ ove tutto tace. (galeasso andrea)

martedì 18 gennaio 2022

Franzosa:Automoto 1910

Lo ammetto, con le estere non ho mai avuto chissà quali rapporti... Nazionalista ( su certi aspetti), ho sempre trovato giusto e sacrosanto preferire il prodotto italiano. Eppure..eppure.. Questa Automoto giaceva mesta e scopertonata in un annuncio, dotata però del suo faro a carburo. Automoto: tutto tranne una bicicletta, verrebbe a pensare dal nome! Impietosito, decido di portarla a casa e studiarmela un poco... La geometria è slanciata, il manubrio impone un'andatura eretta che conferisce stile ed eleganza alla ciclista più sparuta. Parliamo del restauro! La vernice,ancora presente, ha resistito agli oltre cento anni di intemperie, anche se la serie sterzo ...chiede pietà dopo i mille e mille scossoni... I cerchioni, come da migliore tradizione d'oltralpe, presentano la classica targhetta con inciso il nome del produttore.
All'anteriore mozzo enorme FN , al posteriore mozzo contropedale ( al limite dell'usura ). Siccome Totò recitava che "la prudenzia non è mai troppo", fu posto , forse più avanti, un pratico freno fascettato sempre alla ruota posteriore che compie ancora oggi il suo egregio dovere. Nel tempo uno dei parafanghi , probabilmente il posteriore,ha ceduto il posto ad un fratellino meno concio e ugualmente protettivo...
Manopole in legno con anello di fissaggio, campanello enorme e straordinariamente effice. In Italia questa sarebbe stata classificata a buon rigore come balloncina, montando ruote da furgone 26 3/4, molto comode. Ovviamente, da buon meccanico ciclista d'antan..non si butta nulla! Entrambi sono stati recuperati con tecniche antiche ..in modo da poter rullare ancora con qualche sano scossone anti addormentamento! Sicuramente non sarà la Automoto più completa e corretta della terra, ma come esperienza culturale e ciclistica credo sia valsa la pena studiarla e darle nuova vita.
E se la notte si farà buia...sotto col carburo!

domenica 19 dicembre 2021

A volte ritornano: Gloria mod. B 1936

 Per chi mi segue ed ha memoria buona, alla vista di questa Gloria ricorderà senz'altro il post di qualche anno fa.

Ero più giovane, correvo ancora sulla Tigra bruciando autovelox e inchiodavo per caricare bici arrugginite dai rigattieri.

Una di queste, era lei.

Affascinante nella sua polvere e nella sua ruggine che le conferivano una grazia tutta sua, mi ha tenuto compagnia per qualche anno nell'angolo della boita, ammiccando sorniona dal suo bel cipollone.

Ed io ogni volta a guardarla, dirle che si, c'era anche lei, l'avrei fatta passare sul banco chirurgico, avesse solo un po' di pazienza, perdio!

Poi, come sempre accade, un mattino me la ritrovai sempre lì, ma con uno sguardo diverso, quasi offeso.

Diamine, queste vecchiarde! Sanno ben loro come farsi prendere!

Mi ha fatto sudare e tribolare parecchio, questa Gloria. Tutto era arrugginito e bloccato, parafango posteriore sbrindellato e carter con elegante codino a cerniera...quasi tutto scollato!

Con calma e pazienza ho dovuto saldare ad ottone e ritrovare perizia nell'uso dei vecchi rivetti: alla moda vecchia, sia mai il contrario !, ogni cosa è andata al suo posto.

Quasi tutti i raggi erano corrosi dalla ruggine e con calma certosina, nei pomeriggi di afa e soffoco, ho provveduto a ri-raggiare i mozzi Gloria ad ingrassatore con settanta e due nuovi- vecchi  raggi .

Dovendo riverniciare il carter risaldato, ho optato per un lieve lifting che conservasse la vernice rimasta e che desse comunque una patina vissuta alla più che ottuagenaria.

Particolari esaltanti : freno interno anteriore, dadi col logo Gloria smaltato di gran lusso, e, udite! udite!, forcellino tipo corsa !

Provata su strada, ha superato l'esame alla grande, dimostrandosi snella e silenziosa, davvero molto filante.

A presto dunque per nuove avventure!