Devo ad un amico fiorentino il rispetto che nutro per questo Marchio, fondato da Alfredo Focesi a Milano.
Per questo nel recuperare questo ferro che fu sogno , ultimo barlume di speranza, tocco con venerazione ciò che l'incuria e la non sapienza hanno alienato.
Sognavi ancora, Alfredo, sognavi e forse qualcosa è andato storto.
Un passato fatto di biciclette stupende, magnifiche macchine da vittoria e da macinar chilometri e la fede in qualcosa che non sapevi avrebbe portato a malora tanta gente.
Ma tu sognavi: chi può proibire un sogno ad un uomo?
I giornali, le notizie, qualcosa che non quadra da anni.
Non mi pronuncio.
Non so.
Immagino.
Immagino le tue mani già stanche passare in magazzino e dare una carezza come si darebbe ad un cucciolo, quei manubri, quelle congiunzioni a giglio che tanta fortuna hanno fatto.
Forse una fu proprio su quel manubrio, anche lui stampigliato per la Gloria eterna.
Fino a quel 1956 questa sopravvissuta alla peggiore incuria prova che le cose in casa Focesi si facevano bene e per durare.
Quale migliore testamento?
Quella Gloria nella quale qualcuno vuol credere che la rivoltellata ti abbia portato, tu l'hai scritta su mozzi, pedivelle, manubrii.
Piace ricordare i tuoi sogni che ancora corrono veloci per prati e città, un solo nome per essi: Gloria.
E se fu la tua mano armata a chiuderti gli occhi e fugare quei mali pensieri, non essa, non altro, potrà offuscare i sogni che sapesti tramutare in ferro e Arte.
Ridi Alfredo, stavolta la Gloria è eterna .
Ancora, qui.
martedì 6 novembre 2012
Il sogno, la pistola e la Gloria eterna.
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2 commenti:
questa della Gloria è una storia che lega passione e amore, delusioni e gioia, sconfitte e vittorie e che porta con se i ricordi ed il tempo. Questa storia non sarebbe esistita senza la storia di Alfredo così come Alfredo decise di andarsene quando vide che la sua Gloria non esisteva e non sarebbe mai più esistita.
C'ho le lacrime agli occhi
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