Un po' per la tecnica che racchiudono, un po' per la storia che le circonda...
Insomma oltre a quella da ufficiale che già presentai su queste pagine, ora ne giunge un'altra.
A tutta prima rifiutai l'acquisto, parendomi una pasticciata bici con poco di interessante.
Studiandola meglio però, ho notato particolari che hanno fatto e fanno sudare anche i più incalliti esperti di bici militari.
Vediamo.
Telaio con giunzioni tipo Legnano Bozzi anni 10, tipica anche la chiusura sella.
Numero di telaio sulla sinistra del tubo reggisella, numero alto sui 50000.
Il portafanale con la W di Wolsit potrebbe essere più originale di quanto pare, ma ...mai vista una wolsit da bersagliere anche se.....anche se....
Manubrio strano, con leveraggio a destra che comanda il tipico freno a ganascia delle bersagliere, ma con cerniere inedite.
E poi..udite udite....pistoncini del molleggio anteriore interni alle forcelle: mai visto prima !
Il tiraggio della catena avviene grazie al movimento centrale montato su eccentrico come sulle Triumph anteguerra o sui tandem.
Completa il tutto il molleggio con mollone posteriore simile ma non identico alle ben comuni Bianchi.
Ruote piene da 24 pollici montate su mozzi tipo durkopp con chiocciola registrabile.
Pedivelle anonime.
L'unico parafango superstite pare il suo ed è a schiena d'asino come in voga in quegli anni.
Qualcuno ne sa di più?
Al momento i più grandi esperti di bici da bersagliere la inquadrano come uno dei tanti prototipi che furono costruiti negli anni 10 per gli appalti che l'Esercito bandiva in vista dell'imminente conflitto e che furono poi soppiantati dalla Bianchi.
Bici quindi costruita magari in pochissimi esemplari, ma non per questo meno funzionante: provata su ghiaccio ( !!!!!!) ha dimostrato ottimo tiro anche in salita e una discreta guidabilità
Se qualcuno ne ha vista una simile o sa dare una paternità...riceverà un premio alla prossima bacchettata di primavera!
3 commenti:
Complimenti per il ritrovamento. Purtroppo non posso dare un contributo ma seguirò con attenzione i commenti alla bici. Davvero unica.
Bici originalissima concordo con la probabilità del prototipo per il concorso del 1912 ma sono solo congetture purtroppo la documentazione in merito è davvero scarsa se non inesistente.
qualche altra dettagliata foto non mi dispiacerebbe specialmente del freno posto alla destra del manubrio molto simile alla bianchi 1912
Un saluto
Fabio
leonetto70@tiscali.it
Dalle foto proposte, si tratta veramente, di un museo tecnico su due ruote.Pensavamo, che la Bianchi, che poi vinse l'appalto, fosse più innovativa, ma la bici Legnano in questione, è sbalorditiva.Forse mi sembra, che il sistema, di tiraggio della catena al movimento centrale, si più appropriato all'uso militare. Anche il molleggio con il mollone posteriore, si deduce più efficiente che della Bianchi.L'unico enigma per me, quanto rumore emettevano questi ammortizzatori.
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