martedì 4 agosto 2015
La pioggia è gioia: fine.
"Forse facciamo ancora in tempo.Vai a chiamare il maresciallo, e anche un prete, che non si sa mai."
"Il maresciallo va bene, ma il Prete per cosa? Manco morto quello voleva preti intorno.Tu sai dove andare?"
"C'è solo un posto dove può essere.Io vado là, vedi di prenderti un impermeabile , con questa pioggia c'è da schiattare."
Erano le cinque di mattina e l'autunno piovoso braidese stava infangando le strade e i cuori tanto avvezzi ai soffochi estivi con folate di vento e pioggia.
" Ma quando ti sei accorta che non c'era più?"
" Saranno state le 4, 4.15.Siamo tornati che erano le due, abbiamo parlato poi siamo andati a dormire."
"A dormire.Lasciamo perdere.Porcaccioni."
"A dormire, a dormire.Nello stato che era quel ragazzo, cosa poteva fare?Ad ogni modo, se voi due non gli facevate cosa gli avete fatto, a quest'ora non era ...."
"Se gli è successo qualcosa è colpa tua! Porcona!"
"Pregate voi che non sia già freddo che pende da qualche albero.Impretati buoni a nulla.Gente come voi non meritava un uomo come lui."
"Smettetela.Litigherete dopo.Ora andiamo a cercare mio padre.Se lo merita."
Bernardo partì a tutta birra col Motom che faceva scintille dalla marmitta.Piera inforcò la bicicletta e sparì anche lei nei turbinii della pioggia.
Le strade erano deserte. e le sirene che avrebbero annunciato l'inizio della giornata in fabbrica tacevano mute e umide.
Solo il carretto del lattaio scendeva con fare lento dalla salita del San Michele e Piera ne approfittò per domandare se avesse visto qualcuno salire poco prima.
Con un cenno l'uomo negò e si avviò per la discesa.
La pioggia non accennava a diminuire e la luce fioca del fanale bastava a malapena ad illuminare la strada tra gli spruzzi.
Le ultime case si perdevano al principio della salita.
Un lungo ed immenso rettifilo si perdeva nella campagna sino all'America dei Boschi.
Piera se lo fece tutto col cuore in gola, sino ad arrivare all'osteria del bivio.
Qui lasciò la bici e si avviò col parapioggia in mano verso i boschi.
Non era Eroe e quelle stradette che si perdevano per le salite a tiraculo l'avrebbero persa ben presto, se non avesse visto in fondo alla radura un soprabito famigliare.
" Quel cretino.Se è ancora vivo lo ammazzo io."
Gli ultimi metri che portavano allo spiazzo ed al grande albero sembrò che tutta la pioggia del cielo si sfogasse proprio lì, in quel momento.
Piera appena vide la scena non osò più avvincinarsi.
Bernardo stava aiutando il padre a scendere dai tronchi vicini all' albero al quale stava per appendersi.
Ne aveva già portati due abbastanza grossi per salire e quel particolare, insieme alla corda che penzolava, fecero rabbrividire e svenire Piera.
Passarono pochi istanti,e mentre si riaveva, come per incanto si materializzarono due persone accanto a lei.
Non era certa di essere ancora in sé, ma quella donna gli stava facendo segno di andare col mento, mentre prendeva per mano un ragazzino e lo portava via.
Fu il tempo di aprire gli occhi appannati dalla pioggia, per accorgersi che davanti a lei non c'era nulla.
Andrea era seduto sul tronco, lo sguardo perso nel vuoto.
Non parlava, non accennava a nulla.
Bernardo , come se fosse la cosa più naturale del mondo, aveva preso a slegare la corda dal tronco , e come fu nelle sue mani la gettò dal dirupo sottostante.
E bene fece, perché di lì a pochi minuti giunsero padre e madre col Maresciallo.
"E allora? Son scherzi da fare?" chiosava il maresciallo.
Piera volle alzarsi e prima che Andrea riuscisse a mettere insieme due parole, lo prese sottobraccio e se lo trascinò in disparte.
Per molto parlarono i due, finchè il Maresciallo, convinto e rabbonito a non fare parole e denunce, non si avviò sotto l'ombrello verso la strada che riportava al paese.
Bernardo rimase ancora accanto al padre, senza dire nulla, fulminando con lo sguardo quelli che mai avrebbe accettato come nonni.
Piera si avvicinò e con lo sguardo disse a Bernardo che così andava bene, che poteva tornare a casa.
Bernardo pose un istante la mano sulla spalla del padre, poi corse via giù dalla stradetta coprendosi con la giacca blu.
Andrea continuava a guardare nel vuoto e per un attimo Piera temette qualsiasi gesto.
Poi lo vide piangere, e piangere e le lacrime che si confondevano con la pioggia sapevano di dolce e amaro assieme.
Per la prima volta Andrea si sentì meno solo e le pose un braccio a circondarla.
"Restiamo qui finchè vuoi, finchè non mettiamo le radici, finchè tutta la marmaglia che ti gira dentro non torna seppellita ai piedi di questo albero.Ma una volta uscita, la lasciamo qui.E non torniamo mai più."
"Si"
Passarono i minuti , quindi un'ora, e sempre pioveva e sempre Andrea senza dire una parola piangeva.
Piangeva per gli affetti che non aveva dato e non aveva ricevuto.
Piangeva per chi aveva ucciso e per chi non aveva potuto salvare.
Piangeva infine per sé, per le lacrime che non si era mai permesso di fare sgorgare.
Piangeva per il nero che vedeva davanti a sè.
E Piera gli teneva la mano ed era ancora una volta moglie, madre, amica e sorella.
Sopra di loro vibrò un tuono, secco e crepitante, e temendo il fulmine si alzarono per andare alla stradetta sotto.
Dal basso vedevano alcune nubi diradarsi e il farsi di una mattina che avrebbe portato sole sull'umido del legno del grande albero.
"Andiamo a casa.Ho un mucchio di lavoro da finire in officina.Qualcosa, noi due, faremo."
Non si stupì Piera per quel muro che aveva di nuovo alzato e che tanto somigliava a quello del figlio.
Un giorno forse avrebbe aperto una porta o teso una mano, per far visitare almeno a lei quello che davvero si celava dietro al suo sguardo .
Molte cose avrebbe voluto dirgli, ma sapeva che le parole con lui servivano e non servivano e tutto ciò che doveva fare senz'altro lo fece subito.
Alzandosi lo prese dunque sottobraccio e gli baciò la fronte.
Andrea, con un sorriso, si avviò a passo deciso giù dal sentiero.
Nell'allontanare un ramo che sporgeva sul sentiero la sua testa si voltò e contemplò ancora una volta la spianata.
La pioggia era cessata da poco e un rivolo gli correva accanto al naso.
Che fosse di gioia, questo Piera lo avrebbe giurato.
Etichette:
Galeasso Andrea romanzo,
La pioggia è gioia,
malinconie allegre,
Morte,
suicidio
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento