Ci sono oggetti che vi parlano , non appena li guardate.
Se sapete ascoltarli, vi raccontano storie incredibili,
basta aprire il cuore e la mente.
Questa bici mi ha fatto innamorare appena l’ho vista.
Rugginosa, fiera, aggressiva.
Come abbandonata in un angolo oltre 80 anni fa, per caso,
attendeva qualcuno, qualcosa.
Nessun marchio, nemmeno sui mozzi.
Solo quelle strisce gialle a ricordare l’antica fierezza e
un guizzo che in corsa può far a differenza.
La forcella anteriore ha ancora gli steli chiusi, sintomo di
un possibile freno a tampone anteriore.
Siamo negli anni 10 del 1900, i freni Bowden sono una
novità, ed ecco che all’anteriore ne troviamo uno della più classica scuola
francese, abbinato alla sua leva originale.
Al posteriore un italianissimo Universal con leva annessa ci
ricorda una sostituzione in corso d’opera, le bici devono funzionare bene prima
di tutto!
Manubrio in ferro, con superstiti cordami probabilmente
ricavati da un vecchio copertone per ingentilire la presa del morsetto dei
freni.
Anche sull’unico parafango superstite, il posteriore, compaiono
qui e là strisce gialle: chissà che bolide da nuova!
Sui cerchi in ferro tipo R ho montato due vetuste coperture
da corsa, Una Michelin da 3/8 al posteriore e una Pirelli Stella all’anteriore:
ai limiti della guidabilità, ma…di grande effetto scenico!
Anche qui si intuisce la tendenza al risparmio: un
cerchione, probabilmente quello anteriore , aveva beccato una bella botta.
Oggi si butterebbe bici e tutto.
Invece no, ai tempi si smontò, si cambiò cerchione
mantenendo il mozzo originale.
E se fu allora che il parafango passò a miglior vita,
pace!Si va anche senza!
La sella Trionfo è stata ingrassata a dovere, mentre per scorta
si è provveduto ad installare sotto di essa una camera d’aria in para marrone
marca Spiga.
Le valvole delle camere d’aria sono state riutilizzate
mantenendo quindi quelle originali anni 10-20: tengono ancora benissimo!
Sono consapevole che un restauro completo le avrebbe donato
sine dubio una maggior funzionalità, ma…me ne sono innamorato cosi e così la
vedrò bene ogni volta in collezione, in un angolo dedicato solo a lei.
1 commento:
Certo che le differenze con le attuali bici da corsa si vedono tantissimo. Dai materiali fino ai materiali si capisce che abbiamo fatto enormi progressi (anche negli allenamenti). Certo sui prezzi ancora non ci siamo però prima o poi riuscirò a prendere una bici da corsa in carbonio, per ora mi accontento di una normale bici in alluminio :)
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