mercoledì 8 luglio 2009
La diva
Il color cacchetta appena fatta, certo non le dona assai.
però è originale.
Come i filettini bianchi che corrono dappertutto.
Proprio a causa del colore si è potuta mimetizzare per decenni in un anfratto di qualche pollaio , custodita amorevolmente da galline e galletti, in un tripudio di penne e pula.
Anno 1938,il dado serramanubrio canta ancora forte, freno posteriore interno, a prima vista apparirebbe una Legnano un po' rimaneggiata.
Invece il colore ancora lustro e i filetti, nonchè le decals sbiadite "ciclo Diva" riportano all'anteguerra e al gruppo EMilio Bozzi che deteneva appunto la Legnano, Wolsit e Ciclo Diva.
I pedalini a 6 gommini han senz'altro visto la caduta del governo fascista, insieme ai catarifrangenti applicati che la notte parlano più di tante starnazzanti televisioni.
Alluminio nell'impianto Dansi, rigorosamente Autarchico come suggerisce la didascalia sul bordo del posteriore..
Portata a casa dopo una trattativa serratissima (guai a non mercandare, porta malissimo), una gonfiata alle gomme e via!!pronta per il D dei, a cui ha partecipato senza colpo ferire.
Mancanza di tempo, il piacere del conservato autentico, pigrizia pura, scegliete voi: la pula dai raggi ancora non l'ho tolta...
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2 commenti:
E' davvero bella e interessate!!! E sembra proprio una Legnano... sarebbe interessante saperne di più su questa Ciclo Diva... io credevo che le "sottomarche" Legnano fossero solo Wolsit e Perla e invece...
Davvero molto, molto bella!!!!
hai ragione , anche la Perla, scordavo..e non è mai stata pulita, verrebbe molto neglio, ma per ora va bene così!!
inoltre movimenti e leveria hanno una scorrevolezza invidiabile..lavoravano bene nel milanese 70 anni fa!!
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