venerdì 17 luglio 2009
Ultime nubi
Sono da troppi anni che il clima è scuro e grigio, forse anche a causa di ciò il telaio in tubi leggeri ha preso questa tinta.
Come potrebbe essere altrimenti, in quei giorni di sbando?
Eppure alla Maino non si perdono d'animo , e montano le cose rimaste, telai, forcelle, manubri, cerchi.
Non importa che i pezzi non siano proprio corretti, l'importante è correre e scappare, agire.
Cerchi r su una sportiva?ma anche si, però marchiamoli,44, perchè qualcuno possa ricordare che anche in quei giorni tenebrosi si pensa alle cose più allegre.
E coloriamo di rosso la testa della forcella, perchè rosso è il sangue che scorre in questi giorni, troppo.
Parafango bianco come di obbligo, far oscurato e via!, una missione partigiana o solo la fidanzata lontana su una collina, un profumo che non si sente da troppo, forse sarà l'ultima volta.
Chi può dire "domani" in giorni come questi?
E la Maino fa sognare , ti porta e pedala e tu pedali e speri,speri che domani ci sia, e che sia bello per tutti, non importa se parla tedesco o italiano.
Mi piace saperla intatta anche oggi,con i suoi segni terribili.
E se tra le tante foto ho scelto la più scura, un motivo c'è.
Lei è nata tra nubi, le più scure.
Etichette:
bici a bacchetta,
epoca,
maino,
tempo di guerra
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento