venerdì 11 gennaio 2013

Saprai di me.



Sarà un sapore nuovo,
quello di domattina sulle tue labbra,
saprà di me.

Distrattamente, senza conti,
Saprai di me e delle mie donne,
dei petali che non colsi
e della malinconia allegra.

I tuoi occhi forse s’apriranno,
e, curiosi, finalmente
vorranno vedere chi ascoltano.

Saprai di me,
dei mestieri che fui,
di quella sera d’estate
in cui giurai amore a un fiore.

Vedrai forse lacrime,
sorrisi, bestemmie,
una smorfia che sa di amore.


Saprai le mie  estati torride dal ferro rovente,
gli inverni col gelone a spaccar ghiaccio,
la Primavera dall’odore di mandorlo.

Le tue mani, calde,
vorranno stringere le mie,
stanche, vigorose.


Sapranno di polvere e di  fatica,
di terra e di vigna,
d’un sole smarrito.

Con calma,
tra colline aspre
o declivi di mare,
imparerai a conoscermi.

Qualcosa di me (già molto tuo, lo sai),
Balugina nell’aria che sa di cantina:
vorrebbe un abbraccio, un amore poco casto.

Ti regalerò un tramonto,
e poi un’alba,
e la notte intera.

E tu sarai mia,
sapendo di me,
del mio Sangue.

1 commento:

The Original Pocch ha detto...

"Non gettate le vostre perle davanti ai porci, affinché non le calpestino con i loro piedi"
(Matteo 7:6)

Parole sante.