Era là, appoggiata al civico 13 sotto un balcone di gente che a quell'ora dorme e manco ci pensa alle bici vecchie.
Dicevo, trotterellavo con meno cinque e la galaverna per terra quando la vidi insieme alla sorella , una Prina Savoiarda come uscita dai mitici 40's.
Inutile dire che la sorella alle 5:35 mi seguiva come un cagnolino e veniva parcheggiata in quel portone che mi fu complice e amico.
Non m'avvidi subito della particolarità di questa bici, era solo , nei buii di quel mattino, una bici da donna anni 40 , sporca e con la forcella piegata.
Il peggio del peggio, quindi.
Un'occhiata distratta alle prime luci mi fece intravedere ciò che eri per davvero, bici di gran lusso e raffinatezze.
Non alzai la sella davanti al pur scaltro venditore, pregustai però l'emozione nel solito cortile.
Alzata la sella, sorpresa!
Dentro alla pompa insita nel tubo della sella...ancora il tubo di gomma rosso originale!
E sorpresa tra le sorprese....tutto funzionante!
C'era però quella forcella storta, che mi faceva guardar storto...
Passaron i mesi e un'estate e un inverno ancora.
Poi smontata tutta, il telaio e la forca furon raddrizzati a dovere da due mitici anziani ciclisti che la riportarno a buon uso.
In queste giornate di uggia fu gioia, la sera, ricomporre il puzzle debitamente lucidato e incerato.
Il faro che ti trovai era un Dansi mod 14, tutto alluminio: una dinamo dansi con oliatore e paraspruzzo fece da magnifica compagna alla tua fonte di luce.
Pur non essendo fanciulla, è bello pedalare i tuoi cerchida 26 X 1 3/8, quello anteriore montato con un bel Michelin STOP degli anni 40, duretto ma perfettamente godibile.
Morbida la sella in cuoio Stelvio e se una foratura verrà di disturbo...basterà alzarla, pompare e ....ripartire!!
1 commento:
Riusciresti a darmi consigli in merito ad una Stelvio da uomo?
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